E venne l’acqua che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che creò un bot di Telegram

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E venne l’acqua che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che creò un bot di Telegram

Circa 10 giorni fa Ciro mi ha scritto un’email delle sue, piena di energia e che mi ha costretto a mettere la testa da un’altra una parte.
Più o meno mi scriveva:

Senza quest’ultima frase probabilmente gli avrei risposto qualcosa come “Ciro, bella idea, mi dispiace non so come aiutarti in questo momento“. Ma la sua grande voglia e il lavoro fatto per digitalizzare la “Mappa Piano Protezione Civile Comune di Palermo 2014” mi hanno dato la scossa.

C’era da fare qualcosa, ma cosa? Anche perché mettere in piedi un sistema basato su dati aperti, che da smartphone consentisse in modo semplice (in caso di calamità) di individuare le “aree di accoglienza” previste nel piano della Protezione Civile per la città di Palermo, mi sembrava una gran cosa, anche dal punto di vista simbolico.

Per fortuna quel giorno i miei neuroni attivi erano tre, e ho pensato che sarebbe bastato fare un ping all’alchimista della Sicilia orientale: Giovanni Pirrotta. Pochi minuti dopo aver letto l’email di Ciro, ho scritto a Giovanni e gli ho raccontato della cosa: poco dopo è arrivata la sua risposta e avevo capito che la reazione chimica era partita e che non fosse più arrestabile.

Dopo più di 30 email, e scambi in chat (su Telegram ovviamente) oggi esiste il BOT @protezioneCivilePAbot, e trovate tutti i dettagli in questo splendido articolo di Giovanni.

Ho voluto scrivere questo post soltanto per sottolineare il valore di una comunità, delle buone maniere, della voglia di ascoltare e di rilanciare, del tempo dedicato alle azioni civiche e della competenza.

Quest’ultima, in questo caso, è praticamente tutta su Giovanni e sottolinearlo mi da l’occasione per ringraziarlo. Ma senza il lavoro di Ciro e la sua “voglia da morire”, il cerino non avrebbe acceso il fuoco.

Belle cose qui, su Open Data Sicilia!