A cosa servono gli #OpenData? A spingere autobus

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A cosa servono gli #OpenData? A spingere autobus

Di Andrea Borruso | 09 dicembre 2014

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Il 6 novembre del 2014 il Comune di Palermo ha pubblicato, per conto della sua municipalizzata AMAT Spa, i dati del trasporto pubblico locale su gomma.
Ne abbiamo dato subito notizia su OpenDataSicilia, perché si tratta di dati aperti “importanti”, forse quelli di maggior valore pubblicati ad oggi da questa PA.

Avrei voluto subito farci qualcosa di speciale, ma sono settimane dense per me e allora ho pensato di sfruttare Travic, un bellissimo visualizzatore online di dati sui trasporti pubblici, in cui gli autobus si muovono.

travic.gif

Tutto si basa (almeno per Palermo) sull’orario programmato di passaggio di ogni mezzo, da ogni fermata. Non sono dati in realtime, si tratta di una posizione calcolata, che da conto di dove dovrebbe essere un determinato autobus a una certa ora.

E’ stato possibile perché la pubblica amministrazione ha pubblicato i dati, per il fatto che esiste un motore come Travic, ma sopratutto per la disponibilità di un “carburante” in un formato standard (e quindi documentato) e disponibile con una licenza che ne consente la modifica e il riuso. Insomma sono i dati aperti a fare muovere gli autobus a Palermo.

A partire da questo elenco, sono pubblicati dati da più di duecento città del mondo
Io ho contribuito con una cosa piccola, che richiede soltanto di “stare sul pezzo“: sapevo dell’esistenza di Travic e, qualche giorno dopo la pubblicazione dei dati da parte del Comune, ho fatto questa richiesta.

2014-12-06_09h42_11.png

La mappa “viva” del trasporto pubblico a Palermo è un bell’esempio di due cose classiche che è possibile fare con i dati aperti: monitorare i servizi della PA (e verificarne l’efficienza) , e rendere visibile l’invisibile. Che è molto più bello.